A 200 anni dalla sua morte la figura di Napoleone è ancora al centro del dibattito politico francese.
Macron ha annunciato che il prossimo 5 maggio la Francia commemorerà il bicentenario della morte dell’Imperatore. Mentre Gabriel Attal, portavoce del governo, ha puntualizzato che Napoleone sarà guardato “con gli occhi spalancati” alla luce anche dei “momenti più difficili” e delle “scelte che appaiono oggi contestabili”.
In Italia, dove arrivò prima come Imperatore e poi come esiliato, è fitto il calendario degli eventi che si terranno per commemorare i 200 anni della morte di Napoleone.

Incoronazione di Napoleone nel Duomo di Milano
Napoleone e Milano
Milano fu per Napoleone il centro nevralgico della sua politica in Italia. Infatti, la fece Capitale del Regno d’Italia e, il 26 maggio del 1805, fu incoronato Re d’Italia proprio in Duomo.
Al periodo napoleonico, tra le varie innovazioni, Milano deve lo sviluppo dell’Accademia e dell’Osservatorio di Brera; la costruzione del Naviglio Pavese, di Foro Bonaparte e dell’Arco della Pace. Sua anche la conclusione della facciata del Duomo e la trasformazione di Palazzo Reale.

La guglia del Duomo intitolata a San Napoleone
La guglia di Napoleone
Napoleone è anche raffigurato in una delle 3.200 statue che ornano le guglie del Duomo.
Infatti, il cardinal Caprara inventò un santo con il suo nome, storpiando quello di San Neopolis, di cui sposta la data del martirio dal 2 maggio al 15 agosto, santificando così il giorno della nascita del Bonaparte.
Nel bicentenario dalla morte di Napoleone si terranno iniziative, convegni, mostre e percorsi guidati sulla Milano napoleonica. Dai documenti storici (Archivio di Stato e Veneranda Biblioteca Ambrosiana) alle incisioni artistiche (Biblioteca Bertarelli). Dal mito dell’uniforme napoleonica (Museo Risorgimento) al progetto per Foro Bonaparte (Castello Sforzesco).
In programma anche rassegne e incontri alla Villa Reale di Monza (quadri e stampe storiche) e alla Biblioteca Nazionale Braidense (Libri e intrighi nell’età napoleonica con un focus sul Cinque maggio di Manzoni).
Napoleone e Roma
Napoleone non ha mai nascosto la sua avversione per Roma. Ha sempre giudicato la Città troppo vicina al Papa anche se, annessa all’Impero dal 1809 al 1814, diventa città imperiale seconda a Parigi proprio per volontà di Napoleone stesso.
A ripercorrere il rapporto fra Napoleone e Roma Antica, sarà la mostra “Napoleone e il mito di Roma” che chiuderà il 30 maggio ai Mercati di Traiano. È dedicata invece ai momenti estremi della sua epopea, l’esposizione “Napoleone ultimo atto” del Museo Napoleonico che illustra le vicende dell’esilio e della morte dell’Imperatore a Sant’Elena.
Inaugurata il 5 maggio (chiuderà il 9 gennaio 2022) la mostra esibisce un rilevante nucleo di oggetti legati agli anni di Sant’Elena fra cui la maschera funeraria e numerose “reliquie da contatto” come tabacchiere, giochi di società, volumi provenienti dalla biblioteca, tessuti e capi di abbigliamento utilizzati quotidianamente da Napoleone durante il suo ultimo esilio.

Torta Pauline di Le Carré Français
Le Carré Français e il seno di Paolina
Le Carré Français, il locale del bretone Jildaz Mahé di via Vittoria Colonna, celebra la data col “Menu Napoléon”.
L’esperienza di enogastronomia prevede l’immancabile “Pauline”, il dolce omaggio alla figura di Paolina Borghese rivisto dal maître patîssier, Giancarlo Bruno, con una base croccante di cioccolato al latte e nocciola e un biscotto morbido con farina di nocciole con sopra un cremoso al gianduia. Il tutto, ricoperto da una ganache montata al cioccolato al latte e da una glassa nera di cacao amaro, impreziosita da praline di nocciole caramellate. Il risultato è una semisfera che ricorda il seno nudo della statua neoclassica di Paolina esposta alla Galleria Borghese.
L’esperienza ideata dalla chef Letizia Tognelli prevede due portate. La mousse di foie gras “à la Talleyrand” e Il pollo Marengo, un bollito a base di pollo e pomodoro.

La scrivania della Suite Napoleon del Rome Cavalieri
Al Rome Cavalieri e il cocktail dell’Imperatore
Il Rome Cavalieri celebra l’Imperatore nominando suite dell’anno la Suite Napoleon. Tutto, in questa suite, parla di Napoleone.
Prima tra tutte la maestosità degli arredi, mobili originali impero, che sono particolarmente pregiati, perché decorati da porcellane di Sèvres. Nella suite Napoleon si gode il privilegio di ammirare il più bel panorama sulla Città Eterna, seduti a una scrivania che si dice sia appartenuta a Napoleone II, Re di Roma.
Non mancano alcune curiosità legate alla suite. Il bagno ha come protagonista una vasca da bagno in stile, citazione all’abitudine di Napoleone di prendere le sue importanti decisioni mentre si rilassava facendo il bagno.
Non solo, al Tiepolo Bar del Resort il barman Angelo Severini ha creato Napoleon. Il cocktail è a base di Moet&Chandon Imperial e liquore di Violetta, due elementi molto cari all’imperatore. Si narra, infatti, che Napoleone avesse due grandi passioni.
La prima, festeggiare con Champagne Moet&Chandon ogni vittoria in battaglia.
La seconda una vera predilezione per il fiore della violetta, che condivideva con la moglie Josephine, tanto da piantare migliaia di violette sulla tomba di lei e di mettere alcuni di questi piccoli fiori in un medaglione che lo ha accompagnato fino alla morte a Sant’Elena.

Jean-Simon Berthelemy – Napoleone durante la battaglia di Marengo
Napoleone e Torino
Napoleone passò per Torino diverse volte. La prima nel 1797, quando stava tornando a Parigi dopo aver firmato il Trattato di Campoformio.
La seconda nel 1800, si dice che alloggiò presso l’hotel attivo ancora oggi Dogana Vecchia, reduce dalla battaglia di Marengo.
Soggiornò a Torino, anzi a Stupinigi, anche nel 1805 di passaggio mentre andava a Milano per essere incoronato Re d’Italia.
E proprio nella Palazzina di Stupinigi era conservata la carrozza che portò Napoleone a Milano e che dal 5 maggio, restaurata, sarà esposta nella Scuderia Grande della Reggia di Venaria. L’ultima volta di Napoleone nel capoluogo piemontese fu nel 1807 quando vi passò dopo aver visitato le province venete.
Per commemorare il 200esimo anniversario della morte di Napoleone, il Museo del Risorgimento organizza, il 5 maggio, visite guidate a tema e una lettura scenica dell’ode “Il cinque maggio” di Alessandro Manzoni.

Rievocazione storica dello sbarco di Napoleone all’Isola d’Elba – Ph. Roberto Ridi
Napoleone e l’Elba
Era il 4 maggio 1814, quando Napoleone pose piede all’Elba e ne cambiò per sempre la storia. Fra le altre innovazioni che Bonaparte portò all’Isola gli viene storicamente attribuito il merito di aver istituito la prima DOC elbana.
La passione dell’Imperatore per il vino
Fu lui a riconoscere il valore del vino Aleatico, scoperta fatta grazie al ritrovamento del Privilegio dell’Imperatore, un documento che può essere considerato una sorta di DOC ante-litteram.
La passione di Napoleone per i vini si tradusse durante il suo soggiorno all’Isola d’Elba in un progetto ambizioso come la realizzazione di un’azienda vitivinicola e riserva di caccia intorno a San Martino.
Qui fece impiantare diversi vitigni nei pressi della residenza, immaginando anche due etichette. Il rosso Côte de Rio, ispirato al colore rosso delle montagne ricche di minerali, e il bianco Monte Giove che richiamava il granito dell’omonima cima.

Camera da letto dell’Imperatore a Villa dei Mulini, Portoferraio – Ph. Roberto Ridi
Le residenze
I luoghi in cui soggiornò sono ancora oggi visitabili, a partire dalla prima residenza Palazzina dei Mulini, fino a quella estiva nell’entroterra, Villa San Martino, che avrebbe dovuto accogliere il nido d’amore da condividere con la moglie Maria Luisa, che però non lo raggiunse mai sull’isola.
Pochi sanno che oltre a questi due luoghi di Portoferraio, Bonaparte fece allestire delle stanze anche tra le mura di Forte San Giacomo a Porto Azzurro mentre a Rio, accanto a quella che oggi è la sede del Museo del Parco Minerario, sorge un’antica villa che fu palazzo governativo e dove Napoleone era solito alloggiare.

Lo scoglio della Paolina, vicino a Marciana, dove (narra la leggenda) la sorella di Napoleone, Paolina, amasse prendere i bagni di sole lontano da occhi indiscreti – Ph. Roberto Ridi
Gli appassionati non possono perdere la spiaggia delle Viste da cui Napoleone fuggì il 26 febbraio 1815, così come altri luoghi elbani ricchi di suggestioni e leggende. Uno tra tutti lo scoglio della Paolina, in cui si narra che la sorella dell’Imperatore amasse bagnarsi in totale libertà lontano da occhi indiscreti.
Napoleone in tavola
A partire dalle ricerche dello chef Alvaro Claudi, raccolte nel libro “A tavola con l’Imperatore”, è facile scoprire come l’Imperatore avesse un occhio di attenzione alla qualità.
Oggi le atmosfere dell’epoca imperiale rivivono nelle due proposte della cioccolatiera campione del mondo Francesca Paola Bertani, che per il Bicentenario propone due novità.
Il marengo di Napoleone, che prende il nome dalla moneta d’oro da venti franchi fatta coniare da Napoleone dopo la vittoria di Marengo, Il bacio di Walewska, ispirato proprio all’amore che la contessa polacca dimostrò a Napoleone, raggiungendolo anche sull’Isola.
Ma non dimentichiamo l’acqua oligominerale di Poggio (Marciana) proveniente dalla fonte che prende il nome per la frequentazione che ne faceva l’Imperatore.
E l’Aleatico della cantina Acquabona, vincitore della Medaglia d’Oro al Concorso enologico internazionale Mondial des vins extremes 2020.
Il Passaporto Napoleonico
Per tutti i viaggiatori che faranno tappa all’Elba sulle orme del condottiero c’è il Passaporto Napoleonico. Nel passaporto sono inserite le 10 tappe napoleoniche per eccellenza. Dopo ogni visita si può richiedere agli incaricati di ricevere il timbro che attesti il percorso.
Moltissimi gli eventi organizzati sull’Isola durante il 2021, un elenco completo sul sito di Visit Elba.